Clorosi ferrica: l'approccio innovativo di Agriges per la carenza di ferro
Clorosi ferrica: cos’è, cause e rimedi
Cos'è la Clorosi Ferrica?
La clorosi ferrica è una delle carenze di micronutrienti più diffuse nelle piante. Nonostante il ferro sia spesso presente in concentrazioni sufficienti nel suolo, molte volte si presenta in forme non prontamente assimilabili dalla pianta. Il ferro è un micronutriente essenziale per le colture, difatti gioca un ruolo importante nel processo della fotosintesi, nella formazione delle proteine e nelle attività metaboliche coinvolte nella respirazione cellulare. Inoltre, è necessario per la fissazione biologica dell'azoto e lo sviluppo dei noduli radicali; difatti, è indispensabile sia per i rizobi sia per le piante ospiti e una quantità insufficiente di ferro può quindi compromettere la capacità di fissazione dell’azoto.
La clorosi ferrica, quindi, ha un impatto negativo sulla funzione, la crescita e la resa delle piante. La carenza di ferro è comune anche negli esseri umani, in particolare nelle donne e nei bambini. Migliorare l'assorbimento e l'immagazzinamento di ferro nella parte commestibile delle piante può non solo aumentare le rese delle colture , ma anche fornire benefici nutrizionali agli esseri umani.
Come riconoscere la clorosi ferrica
La clorosi ferrica provoca una diminuzione della concentrazione di pigmenti fotosintetici nelle foglie; quindi, nella maggior parte delle specie vegetali, è caratterizzata da clorosi internervali nelle foglie più giovani; quindi, le venature restano inizialmente di un colore verde scuro, mentre le aree tra le venature ingialliscono. Nei casi più gravi, le foglie più giovani sono completamente bianche e prive di clorofilla e sviluppano macchie necrotiche, che possono sembrare un'infezione fungina.
Con il tempo, le piante che non vengono trattate iniziano a seccare. La carenza di ferro può essere confusa con la carenza di azoto o magnesio; tuttavia, la carenza di ferro colpisce le giovani foglie emergenti, mentre la carenza di azoto colpisce le foglie vecchie. Questo perché il ferro è relativamente poco mobile all’interno della pianta in quanto è fortemente legato alle cellule vegetali.
Quali sono le cause
L'identificazione della causa è il primo passo per poter definire una metodologia di lotta a questo importante disturbo nutrizionale
La clorosi ferrica non è sempre causata da una reale mancanza di ferro nel suolo. Più frequentemente, il problema è legato a fattori che ne limitano la disponibilità, tra cui:
- pH elevato: nei suoli alcalini, il ferro forma composti insolubili non assimilabili dalle radici. L'aumento del pH di una sola unità può ridurre la solubilità dei composti del ferro fino a mille volte, diminuendo così la disponibilità di questo nutriente.
- Condizioni pedo-climatiche avverse: un elevato contenuto di calcio, un elevato contenuto di carbonati, condizioni di eccessiva umidità, un eccessivo contenuto di fosforo, temperature estreme, un eccedente contenuto di nitrati-azoto, una scarsa aerazione e una bassa quantità di sostanza organica nel terreno possono contribuire a ridurre l'assorbimento del ferro e a provocarne una carenza nelle piante.
- Problemi nella rizosfera: Una scarsa attività microbica può ridurre la quantità di ferro biodisponibile.
La clorosi ferrica su Vite e Actinidia
Due delle principali colture italiane, la vite e il kiwi, sono particolarmente sensibili alla clorosi ferrica, soprattutto quando coltivate su suoli calcarei o argillosi con drenaggio limitato. Nel caso della vite, il fenomeno si traduce in grappoli poco sviluppati e acini di dimensioni ridotte, mentre nell’actinidia l'ingiallimento delle foglie compromette la fotosintesi, portando a una ridotta produzione di zuccheri nei frutti.
Strategia risolutiva
- Concimi chelati: Applicare concimi a base di ferro chelato (preferibilmente con agenti naturali) direttamente al terreno o tramite trattamenti fogliari.
- Acidificazione del suolo: L'uso di prodotti contenenti zolfo può abbassare il pH, migliorando la disponibilità del ferro.
- Miglioramento delle condizioni del suolo: prodotti ricchi di sostanza organica, che facilitano il drenaggio dell’acqua e l’aerazione del suolo e che incentivano la presenza di una microflora benefica possono aumentare la fertilità del suolo e migliorare l’assorbimento del ferro.
Prevenire e combattere la clorosi ferrica
La lotta contro la clorosi ferrica richiede un approccio integrato che combini interventi sul suolo e trattamenti specifici e innovativi.
Interventi sul suolo: Concimazione di fondo
Se è vero che prevenire è meglio che curare, il primo approccio nella lotta a questa carenza nutrizionale è sicuramente rappresentato dalla concimazione di fondo.
A tal proposito, Agriges propone la linea Myster, una nuova e innovativa linea di prodotti per la concimazione di fondo caratterizzata dall’elevato contenuto di zolfo elementare il cui potere acidificante sul suolo aumenta la disponibilità degli elementi nutritivi come il ferro. Le materie prime organiche di elevata qualità, inoltre, migliorano la fertilità chimico-fisica del suolo, aiutando a ridurne il rischio di compattamento e asfissia. Inoltre, grazie alla loro natura acidificante, i prodotti della linea Myster possono apportare ferro direttamente al suolo senza che vi sia il pericolo di precipitazione.
La linea Myster è inoltre arricchita da diverse tecnologie esclusive Agriges che migliorano nel complesso la fertilità del suolo:
L’innovativa tecnologia gelACT consiste di un biopolimero di origine naturale con fillosilicati, matrici vegetali e polisaccaridi che aumenta la disponibilità dell’acqua e dei nutrienti nella rizosfera.
La tecnologia microbica che coniuga l’azione di un esclusivo batterio sideroforo Bacillus megaterium S3Nb3 con acidi organici. I siderofori sono molecole chelanti prodotte in natura da alcuni microrganismi che catturano il ferro presente nel suolo e lo rendono biodisponibile per le piante. Questo batterio, quindi, riesce ad aumentare la quota di ferro assimilabile dalle piante.
Nei prodotti della Linea Myster è presente anche Ryzea, la storica tecnologia produttiva Agriges che si distingue per la particolare estrazione da tre alghe brune dell'Oceano Atlantico (Ascophyllum nodosum, Fucus spp. e Laminaria spp.) di composti fitostimolanti ricchi di agenti chelanti (acido alginico ed amminoacidi liberi), ormoni vegetali naturali e composti elicitori che insieme favoriscono l'assorbimento e la traslocazione dei nutrienti, attivano il metabolismo vegetale e inducono la crescita della pianta, migliorandone le risposte agli stress abiotici.
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Trattamenti specifici e innovativi: Concimi a Base di Ferro
In caso di accertata carenza nutritiva, una vera e propria cura per la clorosi ferrica si attua tramite l’utilizzo di concimi a base di ferro sia per via fogliare che radicale. Com’è possibile intuire, nella maggior parte dei casi non è sufficiente utilizzare normali fertilizzanti contenenti ferro, in quanto, se le condizioni del suolo non sono idonee, questo verrà nuovamente immobilizzato prima che possa essere assorbito dalle radici. A tal proposito, è essenziale utilizzare concimi chelati, nei quali il ferro è legato a molecole che ne impediscono la precipitazione nel suolo. Tuttavia, gli agenti chelanti di sintesi sono spesso poco biodegradabili e il loro continuo uso può rappresentare un serio rischio per l’ambiente e per l’uomo.
È su questi ultimi importantissimi principi che nasce la linea I’M di Agriges. Ciò che la caratterizza è la tecnologia di produzione EDDVEG, attraverso la quale vengono complessati i meso e microelementi senza l’utilizzo di chelanti di sintesi ma utilizzando sostanze complessanti naturali. Questa tecnologia prevede la doppia complessazione degli elementi con ligninsolfonati ed oligopeptidi, completamente di origine naturale e biodegradabili.
Particolarmente apprezzati per la loro efficacia sono i prodotti I'M Ferro e I’M Mix. Formulati innovativi ricchi di ferro complessato con l’esclusivo processo produttivo EDDVEG, una soluzione 100% vegetale, caratterizzata da un basso peso molecolare, ridotti rischi di fitotossicità e che massimizza l’assimilazione e la traslocazione dei microelementi nella pianta. Infatti, sia i ligninsolfonati che gli oligopeptidi vegetali di I’M Mix e I’M Ferro entrano rapidamente nella foglia poiché riconosciuti dalla pianta come sostanze affini. Una volta all’interno della pianta, i microelementi sono più facilmente traslocati, prevenendo e/o risolvendo problemi di carenze nutritive.
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Per concludere…
La clorosi ferrica è una sfida cruciale per gli agricoltori, ma può essere affrontata con successo grazie a un approccio integrato che combina prevenzione e cura. Prestare attenzione alle colture sensibili, come la vite e l’actinidia e adottare pratiche agronomiche mirate permette di garantire raccolti sani e abbondanti. Agriges, con la sua gamma di soluzioni innovative, supporta gli agricoltori sia nell’immediato, con prodotti come I’M Ferro e I’M Mix, sia nel lungo periodo, attraverso concimi di fondo specifici come quelli della linea Myster. Questo approccio completo, che unisce cura e prevenzione, rappresenta la strategia vincente per contrastare efficacemente la clorosi ferrica e assicurare il benessere delle colture e del suolo nel tempo.
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